L’Enfer è una piccola sottozona valdostana. Sette ettari di vigna, scanditi da ripidi terrazzamenti a mezza costa sul versante sud, sovrastanti la Dora Baltea nella sua ripida discesa verso la piana di Aosta. Una zona impervia, rocciosa, dove la gola glaciale che scende da Morgex si stringe in un budello dove le temperature sono tra le più alte dell’intera valle.
L’unico vignaiolo, oltre alla cooperativa di zona, che porta avanti la tradizione dell’Enfer è Danilo Thomain.
Una tradizione che si radica nei secoli del medioevo. Al 1312 si data il primo documentato, un atto notarile, che attesta l’esistenza di pratiche viticolturali nella zona di ArvierArvier. Ad un tale Rodolphus de Avisio (probabilmente della vicina Avise) si riconosce la proprietà di una vigna nella zona dell’Enfer.
Tornando a Danilo Thomain, la storia della sua famiglia si interseca con le vicende dell’Enfer già a partire dagli anni ’20. Dal 2000 ha portato avanti un progressivo ampliamento del parco vigna, fino a raggiungere gli attuali 2 ettari, per una produzione di 5000 bottiglie. Il Petit Rouge viene così declinato in due etichette. Quella che ho potuto degustare, viene prodotta solo nelle migliori annate e prevede un passaggio di 9 mesi in legno di castagno.
Un rosso che, seppur centrato su un frutto rosso caldo – coinvolgente in termini di scorrevolezza – si lascia apprezzare per una suadente scia di incenso e fumo, che ne arricchiscono l’olfatto. La già citata scorrevolezza, si abbina ad una stuzzicante trama salina, che lo rende finemente gastronomico.
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